BENEDETTA DI VITO, 5 CLASSICO
27 GIUGNO 2020
DISCORSO DI FINE ESAME
Al termine di questo esame, vorrei pronunciare un discorso finale, scritto da me, nel quale ringraziamenti, dediche ed anche una buffa filastrocca si mescoleranno, al fine di concludere al meglio un percorso difficile e tortuoso, un iter che è stato assai longevo, in cui, spesso, il confine tra sangue, lacrime e sudore è stato molte volte confuso e nebbioso, tanto da renderlo quasi impalpabile ed inenarrabile.
Tra le difficoltà, durante questi anni, non sono mancate, però, anche le risate; infatti, qui di seguito, propongo una peculiare ed eccentrica filastrocca, da me composta, riguardante questo ultimo anno e le persone che hanno fatto parte di questa burrascosa ma positiva esperienza.
Così recitano i versi della filastrocca intitolata:
UNO STRAVAGANTE VIAGGIO DI MATURITÀ
Riportiamo il seguente scritto, da noi ritrovato, di una penna tanto sensibile quanto tremolante. Speriamo di far cosa cara a chi avrà la fortuna, o la sfortuna, di prestare il proprio udito a ciò che segue.
E speriamo anche di aver più di venticinque lettori, per farla in barba a quel Manzoni che forse “Manzoni” di cognome non era.
Ecco quanto la nostra penna decanta:
Si parte, per nuovi orizzonti !
Per la nostra nave, chiamata Visconti,
quest’anno sarà la resa dei conti.
Salperemo per un viaggio un po’ strano.
Bizzarro, come quello di Luciano:
mostri e sirene,
maghi e balene.
Sarà in grado il nostro equipaggio di fronteggiare queste pene?
Il poeta, di seguito, vorrebbe presentare chi è a bordo.
Uomini e donne, leali ed onesti: giuro, nessun balordo!
Al timone abbiamo la Montagna,
una mulier bona et iucunda et magna.
A prua siede comoda la Fossa,
quando approderemo, forse, sarà commossa.
Ad indicar la rotta c’è il Popolizio:
tutti confidiamo nel suo saggio giudizio.
A guardar le stelle troviamo la Lupusella:
nel cielo, non ve n’è una che non trovi bella.
All’albero maestro, come presidio, c’è il Granese,
sarà lui a guidarci attraverso le valli scoscese.
A poppa, è disteso il Giannini,
sogna funzioni, derivate e parabole con delfini.
Al porto, ci aspetta il presidente:
speriamo che l’attracco sia tranquillo, calmo e prudente.
Anche se non son presenti, al poeta farà piacere nominare anche i seguenti:
Mancherà la penetrante voce della Pozzilli,
come trionfanti trombe odo i suoi squilli.
Mancherà il tenero ricordo del Serra,
con amore ci svelò i segreti della madre terra.
Mancherà il giocoso spirito della Berti,
per lei, i nostri cuori sono sempre aperti.
Così si conclude il viaggio,
ora ci dobbiamo salutare!
A riposare mi troverete, sotto un ombroso faggio.
Quanto a voi, miei cari lettori,
non lasciate l’animo ad angustiare
poiché un giorno, forse, ci ritroveremo:
di nuovo insieme per il mare.
Questa simpatica filastrocca, che ho appena recitato, vuole, oltre a far sorridere, far riflettere sulla metafora della vita come un viaggio attraverso un mare irto di mostri ed insidie. La maturità è un rito iniziatico, di passaggio, che permetterà, a tutti quelli che l’hanno affrontata e che si accingono ad affrontarla, di appropinquarsi sempre di più al confine tra l’adolescenza e l’età adulta.
Giunge anche per me, quindi, il termine di un corso e di un percorso, propedeutico alla vita che ora dovrò affrontare.
In futuro, mi prefiggerò di non battere strade già solcate, come consiglia Callimaco, ma di plasmarne una estremamente intima e personale, che nessuno potrà imitare ed emulare.
Il mio cuore, già da tempo, ha scelto la strada della scienza, la medicina. Lo scopo auspicato è quello di essere in grado di dedicare gli strumenti e le conoscenze che acquisirò a chi più ne avrà bisogno: così, forse, sarò capace di onorare quell’aiuto che anche a me è stato offerto in passato, durante i momenti più tenebrosi della mia vita.
Durante il mio viaggio, ho avuta l’immensa fortuna di incrociare il mio cammino ed il mio destino con numerose figure importanti ed indispensabili per la riuscita di questa epopea. Permettetemi, quindi, di ringraziare l’intero corpo docenti, che quest’anno mi ha calorosamente accolta ed aiutata, nonostante le innumerevoli difficoltà.
Un ringraziamento speciale lo vorrei dedicare, con affetto, alla prof.ssa Montagna, la quale è stata consigliera e maestra di vita, sempre ospitale, protettiva e propositiva.
Un ulteriore ringraziamento esclusivo lo merita enormemente la prof.ssa Fossa, sempre presente, amica con cui confidarsi, un roccia su cui sorreggersi e due braccia in cui trovare ristoro e conforto.
Questo esame, infine, lo vorrei dedicare ai miei nonni materni, che tanto avrebbero desiderato assistere a questo speciale evento: la vita purtroppo, non lo permise.
A Lorenzo Colaiocco e Rosina Mastrofrancesco,
Benedetta De Vito

FLAVIA ALLINEY
7 giugno 2020 alle ore 14:01
Grazie a voi di tutto siete stati una famiglia ci siete stati sempre sia nei momenti brutti che in quelli belli ci siamo supportati tutti ci siamo capiti e ci siamo amati,ho sempre avuto difficoltà a trovare una classe con cui stessi davvero bene e trovarne una come voi è stato proprio un sogno… non vi dimenticherò mai siete scolpiti nel mio cuore vi amo grazie di tutto
VITTORIO MILLAURO
7 giugno 2020 alle ore 13:42
Vorrei dire che non ho mai instaurato un rapporto cosi forte e bello con tutti i professori, e ne vado molto fiero anche perchè non pensavo che sarebbe mai stato possibile.Grazie a tutti per gli anni passati insieme, le risate, i consigli, e anche le scazzate avute insieme.Non vi dimenticherò mai️
ARTURO MIZZULINICH
7 giugno 2020 alle ore 13:56
Io mi attaccherò al filo dell’emotività ringraziando tutti, compagni di classe e professori, per questo anno passato insieme, sopra a difficoltà, screzi, una pandemia, insomma un anno fuori dagli schemi. Questo era proprio ciò che volevo dal liceo e l’ho trovato l’ultimo anno, ma sono contento di averlo trovato, una famiglia al di fuori della casa, un gruppetto di genitori e un ammasso di fratelli e sorelle. Metterò l’esperienza della cena nel bagaglio dei ricordi più belli della mia vita, penso mi stamperò le foto per non rischiare di perderle mai. Troppe parole vorrei continuare a spendere ma mi dilungherei fin troppo anche se ne meritate tutti. Grazie di cuore a tutti, auguro il meglio a ciascuno di voi, spero che i vostri prossimi alunni vi tratteranno e vi prenderanno come meritate, e mi sentirei fiero di voi stessi al vostro posto perché al di fuori dello studio e dell’insegnamento scolastico che dovevate darci ci avete dato molto di più, e siete riusciti in ciò che l’80% dei professori non riesce, educare e non insegnare. Un bacio, prometto a me stesso e a voi che non vi scorderò mai, vi voglio bene
️
LEONARDO SADUN
Poche parole per descrivere questa esperienza fantastica, non sono mai stato un ragazzo che scrive cose sdolcinate ma in questo momento mi sento pronto a farlo. Dopo anni e anni di scuola, di delusioni e tante altre cose è arrivato il momento di uscire allo scoperto, di conoscere il mondo vero, sapere che non saranno più i tuoi genitori a pararti il C… se la scuola li convoca, ma sarai te ormai a dover essere pronto a prenderti le inc….. da chi sarà sopra di te. Non ho mai amato la scuola per vari motivi, ma da quando sono arrivato in questa scuola, da quando ho conosciuto queste fantastiche persone (i miei professori) sia dentro l’orario scolastico che fuori mi hanno rifatto ricredere a tutto. Rincomincerei da capo il liceo solo per ripassare questi momenti bellissimi, che mi porterò per sempre nel mio cuore. Questi professori che non sono come tutti, siamo abituati ai professori che non gli frega niente di te, a professori che non è gliene mai frega un c…. di te e di nessun alunno, ma loro sono diversi, sono professori ma nello stesso momento sono anche amici, sono quei professori che lo fanno come passione e amano i loro studenti, sono quei professori che in qualsiasi momento puoi contare su di loro anche fuori l’orario scolastico Non mi resta che dirvi grazie a quello che mi avete fatto diventare. Non ci dimenticheremo mai di voi Grazie infinite Pronti per l’ esame
IV INTERNAZIONALE
14 giugno 2020

