Marta Verzi

Attraverso la forza del disegno, il vigore della linea sinuosa e costruttiva, la studentessa è riuscita ad esprimere l’indicibile: il dramma vissuto da tante, troppe donne, violentate e offese, costrette in questi giorni a restare forzatamente in casa con il loro carnefice. Spessi segni neri tratteggiano occhi disperati, lividi e gonfi che ci immergono in un viaggio dentro la sofferenza. E poi, al centro della composizione, quella immensa mano maschile, metaforicamente enorme, per soffocare le urla di terrore. Ma non ci si abbandona alla disperazione, il messaggio è quello di non rimanere in silenzio, di denunciare e di riappropriarsi della propria libertà.
La motivazione è stata redatta dalla Professoressa Anna Amendola